In casa con il Fano

Cambia il tempo,

ma noi no!

La lacrima scende quando apri il cassetto e ti ritrovi a sfogliare le pagine ingiallite di un Supertifo anni novanta. Trasferte massicce, libertà di azione, lo scintillio delle torce di notte, gli stendardi curati, le coreografie scopiazzate da mezza Europa. Erano gli anni più belli, quando gli Ultras erano esempio. Esempio da seguire, e domenica dopo domenica ritrovavi qua e là uno striscione già visto, e sentivi quel coro conosciuto, che aveva quel motivetto così orecchiabile, impossibile da non ricordare. Insomma, si guardavano gli altri e si cercava di migliorare la propria curva. A dire il vero, non tutti scopiazzavano, c’era anche chi si differenziava e, come oggi, continua a farlo, per identità ed orgoglio, per mentalità e coerenza.

Saranno un bel po’ di anni che non compro più Supertifo, da quando è diventato un quadernone pubblicitario dove trovano posto sempre gli stessi. Per dirla tutta, ero stanco di dover guardare sempre le stesse tifoserie, sempre gli stessi colori. Eppure, negli anni novanta, segnavo rosso sul calendario il giorno dell’uscita, per non perdermi nemmeno un numero. Ora, a quanto pare, qualcuno sta cercando di far tornare agli antichi splendori quella che posso definire la “bibbia degli ultras”.

L’indice mi toglieva il gusto di scoprire passo dopo passo il contenuto, ma questo vizio non è mai andato via. Le mitiche pagine centrali erano come un piatto di fettuccine, con la bava alla bocca che aumentava dopo ogni scatto. Foto dal sapore antico, istantanee di un mondo ormai lontano, lontanissimo. E mi passavano sotto le pupille le tifoserie di tutta Italia, orgogliose di quello stampo vecchia maniera, privo di fronzoli.

Sfogliare dopo molti anni quelle pagine color ocra, mi ha fatto capire come il tempo possa cambiare le cose, come il passare dei giorni, delle stagioni e dei campionati possa modificare persino il modo di agire di molte realtà. Su quelle pagine ingiallite, erano molti quelli che mostravano un “Anche se tutti, noi no!” e non c’era partita senza un “Onore ai diffidati!”. Oggi, la maggior parte di quelle realtà viaggia su binari differenti rispetto ai nostri, avendo scelto la via più breve, la via della “deposizione delle armi”. Non ce ne voglia chi ha deciso di tesserarsi, Noi cerchiamo di capirli, ma ci riesce difficile farlo.

Ma i tempi cambiano, è cambiato Supertifo e son cambiati anche gli Ultras, per fortuna non tutti. Per fortuna, c’è qualcuno che ancora lotta. E come la Iacuele, imperterrita e sotto ettolitri di acqua piovana, ha continuato ad incitare i rossoblu in campo, una pioggia che non conosce sosta, si sta abbattendo sul mondo ultras, mietendo vittime e prigionieri. Loro dicono “prigionieri di una fede”, ma per Noi sono “prigionieri di una tessera”!

2 pensieri su “In casa con il Fano

  1. hai ragione, supertifo lo compravo anche io insieme al fans magazine, ogni mese, e non vedevo l’ra che uscisse, poi le prime contestazioni, i primi scioperi, le prime trasferte vietate, poi i settori chiusi, poi riaperti sono ai tesserati e quindi zeppi di mongoloidi con in testa cappelli da giullare,pseudo pezze, e cori a sprazzi…si è vero anche io non l’ho piu comprato per questo motivo…
    saluti ultras

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