Ci trovi sugli spalti!


…ci ritroviamo a volare tra le nuvole, e non solo metaforicamente parlando. Ci ritroviamo a guardare tutti dall’alto, con gli altri a recriminare rigori e piangere alla fine dei novanta minuti. Si ritroviamo così a Sanluri per l’ultimo recupero di questo forcing esagerato al quale siamo stati costretti. Sei gare in poco più di venti giorni, con tutti i problemi logistici e non solo che vengono fuori quando si gioca di Mercoledì anziché di Domenica, eppure abbiamo sempre timbrato il biglietto, sempre presenti, in pochi o in tanti ma sempre sugli spalti.
 
Per la quarta volta in questa stagione “calpestiamo” il suolo sardo, destinazione Sanluri, una città piccola eppure Provincia assieme a Villacidro. La gente sembra diversa da quella incontrata finora, anche se a dire il vero, anche qui non mancano diffidenza e scontrosità, ma ormai la conosciamo bene questa Sardegna ed abbiamo imparato a conoscere anche i sardi. Fortunatamente, in paese, riusciamo a trovare gente ospitale che ci indica un ristorantino niente male, dove con 13 Euro riusciamo a “portar via” primo, secondo, contorno, dolce, caffè ed anche mezzo litro di vino. Sazi ed affamati di calcio, riusciamo a fermare un autobus fuori servizio, che in cambio di un buon dolce locale ci accompagna fino all’ingresso del Settore Ospiti. Un Settore Ospiti piccolino ma confortevole, con l’unico inconveniente del vento forte alle spalle. Lo raggiungiamo, senza però prima esser passati fuori gli spogliatoi a salutare la squadra e a dimostrarle che anche oggi avranno qualcuno sugli spalti. La gara non regala grosse emozioni fino al gol del vantaggio di Improta che ci fa esplodere in uno stadio completamente biancorosso, che d’ora in avanti inveirà ad ogni tocco di palla dei nostri. Il Sanluri ci crede nella rimonta, e riesce nell’intento di pareggiare una gara che sembrava già terminata. Come se non bastasse, Di Maio viene prima ammonito e poi espulso lasciando i rossoblu in inferiorità numerica, ma la truppa Liquidato riesce senza problemi a chiudere la gara con un pareggio fondamentale per il proseguo del Campionato.
 
Prima del viaggio di ritorno, salutiamo i giocatori, che contraccambiano con un applauso da lacrime, perché forse hanno capito ciò che proviamo Noi per quella maglia che indossano e che seguiamo ovunque, senza farci scoraggiare da qualche chilometro in più e qualche Euro in meno nel portafoglio. Il sostegno non è mancato e vi giuro che riuscire a farsi sentire con quel vento contrario è stata un’impresa non indifferente. E vi assicuro che a sentire c’hanno sentito, sia in campo che sulla gradinata di casa, che ad ogni coro ululava e fischiava, contrapponendo un ridicolo tamburo, che ha smesso di rullare dopo appena venti minuti. Quest'ennesima trasferta da fotografare ed incollare nell’album dei ricordi non poteva non chiudersi senza risate e fegati spappolati, con i nostri temerari Ultras a fare cabaret sul volo della Ryanair. Noi felici pochi, Noi!