Finché Vivrò #2

Finché vivrò…

Ecco la seconda pubblicazione stagionale della nostra fanzine, contrassegnata da più di un articolo dedicato al caso di "Roma-Napoli", alle aspre polemiche che hanno "accompagnato" la massiccia trasferta degli ultras partenopei nella Capitale lo scorso 31 Agosto, alle assurde accuse di violenze mosse poi nei loro confronti dai "padroni del pallone" ed a tutto quel sorpendente scenario che sta ora venendo fuori dalle scottanti dichiarazioni rilasciate nei giorni passati da tanti addetti ai lavori e testimoni oculari che hanno mutato, come spesso accade, la cronaca dei bollettini emessi dagli organi di stampa. Interviste che hanno lasciato senza parole per la loro gravità, come quella concessa dal caporedattore di una rivista calcistica tedesca. Spazio poi, doveroso, alla promozione del libro "Delitto Sandri" che proprio in questi giorni viene presentato e distribuito in tutta Italia. Un dossier della verità sulla vicenda di Gabriele, che invitiamo tutti ad acquistare, anche e soprattutto per sostenere la Fondazione che porta il suo stesso nome. Immancabili i commenti alle ultime gare del Fondi Calcio: la vittoria interna col FonteNuova, la cocente sconfitta di Ciampino. Uno sguardo poi al prossimo impegno di Coppa Italia, con il quadro dei risultati maturati nella prima giornata, l’angolo dedicato ai "numeri" del Campionato, le immagini della nostra presenza ovunque a sostegno della maglia rossoblu e la presentazione della trasferta che Domenica mattina ci porterà a Velletri con la speranza di poter spiccare il volo. Al terzo numero di "Finché vivrò…"!

 


Anno VI – Secondo Atto


3 pensieri su “Finché Vivrò #2

  1. Per chi non avesse avuto il piacere di leggere la fanzine distribuita Domenica pomeriggio al “Purificato”, ecco l’articolo “La verità vi fa male” sul dopo Roma-Napoli…

    Quello che state per leggere non è affatto il parere di un ultras, tantomeno la richiesta di assoluzione di un pentito. È “solo” l’articolo che Antonio Corbo ha scritto per “Repubblica” nei giorni scorsi. Ve lo ricordate il famoso Intercity devastato, secondo quanto descritto dai media, dai supporters partenopei in viaggio verso la Capitale? Ebbene, non ci crederete ma… “viaggia”! Con 500mila Euro di danni a bordo. Ma dov’è? Introvabile! Avete capito bene. È introvabile il treno che gli ultras campani avrebbero distrutto. Dal 31 Agosto, giorno di Roma-Napoli, i vagoni dell’Intercity Plus “Modigliani” sono, infatti, inafferrabili. Come la verità di quella Domenica d’altronde.

    È solo l’ultimo mistero di una già nebulosa ricostruzione: per ora pagano il Napoli ed i suoi tifosi, penalizzati dalla chiusura delle curve per ben tre gare interne. Ma la vicenda promette un finale diverso. Indaga la Procura di Napoli. L’inchiesta può dimostrare che i disordini furono enfatizzati, magari per coprire errori e pesantissime responsabilità. Comunque si risolverà… sarà troppo tardi. Napoli-Fiorentina ha escluso i tifosi delle curve, ben 11mila abbonati hanno pagato per non vederla. Roba da ricorso al Tar!

    Il dirigente Digos Antonio Sbordone ha, intanto, consegnato un’informativa al pm Antonello Ardituro. Una relazione molto accurata, con foto e riscontri. Il Magistrato, specialista di camorra ed ordine pubblico, ha subito derubricato l’ipotesi di reato: da “devastazioni” al più lieve… “danneggiamenti”. Rintracciato dalla Polizia poi il ferroviere “aggredito e ferito”. Volete farvi due risate? Non ha nemmeno un graffio! La “Scientifica”, diretta da Fabiola Mangoni, doveva esaminare il treno danneggiato. Impossibile però! Solo quattro vagoni sarebbero a Napoli, gli altri in giro per l’Italia. Eppure sono più veloci gli inventari che i treni, lo sappiamo.

    Il 31 Agosto scorso i tg pomeridiani riferivano già la stima dei danni: 500mila Euro. Gli Ultras in un reportage di “Repubblica” nel loro covo di Via Venezia promettono di risarcire con una colletta l’azienda. Neanche loro hanno più visto il treno. “Girano solo tre foto, sempre le stesse naturalmente”. La domanda è logica e lecita: possibile che sia tornato a viaggiare un treno devastato per 500mila Euro? Se lo chiede anche la Procura. Il conto di solito va allo Stato, quindi a pagare, eventualmente, dovrebbero essere i contribuenti. Ma in questo caso… pagare cosa? E per riparare cosa?

    “Si indaga ad ampio raggio” fa sapere il Procuratore Capo Giovandomenico Lepore. Sembra sorpreso… “Il treno è partito a mezzogiorno, con ampio ritardo. I tifosi aspettavano già dalle 7. Qualcuno avrà perso la pazienza, comprensibile. Ed i benpensanti, vista la bolgia, sono scesi. Finora, però, non risulta un disegno criminoso della camorra. Molti camorristi sono tifosi. Difficile, però, cogliere nell´insofferenza di quella Domenica un piano preordinato. Comunque indaghiamo su tutto!”. Chiusura prudente certo, ma una cosa è indiscutibile: svanisce nelle equilibrate parole di Lepore l’ombra dei clan. Roberto Maroni ha, invece, rimarcato la presenza di 27 affiliati ed 800 pregiudicati tra i tremila tifosi. Si sa, c’erano tanti tifosi con precedenti penali, ma nessuno sa che cosa abbiano davvero combinato. A Napoli un bel niente, così sembra. Le spranghe viste in tv a Roma Termini non erano che asticelle delle bandiere. Per chi non lo sapesse… sono di plastica.

    Il Ministro dell’Interno Roberto Maroni, proprio colui che denuncia presenze pericolose tra i napoletani recatisi a Roma, nel 1997 è stato condannato in Cassazione a 4 mesi e 20 giorni per “resistenza a pubblico ufficiale”. Il reato contestato è stato commesso a Milano, il 18 Settembre 1996, durante una perquisizione disposta dal Procuratore della Repubblica di Verona presso la Sede Federale della “LegaNord”. Quindi… un “pregiudicato” anche lui! Se poi volesse spiegare come mai i 27 “vicini alla camorra” erano a passeggio, piuttosto che al fresco, e magari poi riferisse anche quanti altri pregiudicati e conclamati vicini a personaggi mafiosi siedono al suo fianco nel Parlamento, sarebbe certo più credibile. Mentre al Presidente della Lega, che propone gabbie per i tifosi all’interno degli stadi, oltre che la sua faccia, risponde per lui il suo “spassoso” curriculum.

    AVANTI ULTRAS, unica parte sana di questo calcio moderno!

  2. …ed ecco invece l’articolo “La Repubblica delle banane” – Disagi ed incidenti provocati… intenzionalmente?

    Il caporedattore della rivista calcistica tedesca “Ballesterer FM Radio”, Reinhard Krennhuber, era in viaggio con gli ultras del Napoli verso Roma il 31 Agosto, ed ha deciso di concedere un’intervista, raccontando di scene assurde. Un’altra versione dei fatti praticamente. I media, infatti, raccontano di come atti di violenza all’inizio del Campionato di Serie A abbiano di nuovo danneggiato l’immagine del calcio italiano. Da fonti di agenzia di stampa si apprende di come 1500 ultras napoletani abbiano assaltato un treno alla Stazione di Napoli costringendo a scendere 300 passeggeri. Inoltre avrebbero ferito quattro controllori di Trenitalia e danneggiato e saccheggiato le carrozze. All’arrivo a Roma Termini avrebbero acceso bombe carta ed usato gas lacrimogeni mentre erano scortati dalle Forze dell’Ordine ai bus verso lo stadio. Trenitalia parla di danni attorno ai 500mila Euro. Veniamo al fatto: Krennhuber accompagnato da un collega ha viaggiato insieme agli ultras napoletani in trasferta verso Roma e sceglie di prendere posizione sui fatti accaduti. “Ballesterer fm” ne parlerà in un articolo che uscirà il 7 Ottobre prossimo, sulla crisi nel calcio italiano, raccontando in particolare i fatti della partita Roma-Napoli. Ecco però l’intervista…

    Lei è stato testimone oculare dei fatti successi alla Stazione di Napoli. Ci racconta cosa è successo in realtà?

    Innanzitutto non si può assolutamente parlare di ultras napoletani che abbiano minacciato e fatto scendere dal treno 300 passeggeri, poi degli attacchi ai controllori di Trenitalia non ne abbiamo preso atto. Il treno sarebbe dovuto partire alle 9,24. Poco dopo le 11 i dipendenti di Trenitalia sono passati sui treni per consigliare ai passeggeri non tifosi del Napoli, e senza intenzione di andare a Roma, di lasciare il treno e di prenderne un altro, cosa che hanno fatto tutti. Alla fine si parte alle 12,30 in un treno strapieno e sovraffollato. All’arrivo a Roma la partita era già iniziata; siamo entrati all’Olimpico al 52° minuto di gioco, una vergogna pensando che la maggior parte degli ultras aveva pagato sia il biglietto del treno che il biglietto di entrata all’Olimpico per 28 Euro. Abbiamo assistito alla demolizione dei bagni ma non si arriverebbe comunque mai alla cifra che Trenitalia ha comunicato ufficialmente, e poi qualcuno mi dica cos’è che ci sarebbe da saccheggiare in un treno! Il tutto si sottrae alla mia immaginazione, come la notizia che gli ultras avrebbero usato gas lacrimogeni alla Stazione Termini.

    C’è stato qualche momento in cui avete avuto paura che potesse succedere qualcosa?

    Non abbiamo avuto paure create dagli ultras napoletani, non hanno attaccato le Forze dell’Ordine né alla Stazione né allo stadio, anche perché sapevano cosa ci fosse in gioco. L’unico momento di tensione è stato quando, dopo la partita, sono entrate le Forze dell’Ordine nei bus per picchiare a caso chiunque si trovasse sulla loro via, il tutto con la scusa che queste persone avrebbero ostacolato la partenza dei bus. La cosa più assurda e che questi bus sono partiti poi dopo un’ora e mezza! Ci hanno trattenuto dentro lo stadio per ben 4 ore senza la possibilità di acquistare acqua o cibo. La promessa di ricevere acqua non è mai stata mantenuta!

    Il Ministero degli Interni italiano vorrebbe emettere un divieto di trasferta ai tifosi napoletani e vorrebbe far giocare a porte chiuse il Napoli sanzionando anche la Società con una multa. Lei pensa che questi provvedimenti servano a qualcosa?

    No, trovo il divieto alle trasferte e le porte chiuse un provvedimento molto esagerato. La maggior parte dei tifosi napoletani non ha commesso nessun reato durante la trasferta. Le accuse che gli incidenti siano stati pianificati e orchestrati dai fans o addirittura dalla camorra mi sembrano totalmente assurde, un’invenzione. Al contrario non riesco a smettere di pensare che il tutto, cioè il ritardo e diversi maltrattamenti, siano stati studiati di proposito come per avere una reazione da parte dei tifosi, per provocare una reazione ed emanare poi i provvedimenti che adesso vogliono far passare.

    Il Capo della Polizia Antonio Manganelli parla di risultati positivi ottenuti dallo Stato contro la violenza negli stadi. Afferma che dopo la morte dell’Ispettore Raciti a Catania nel 2007 ci sono meno incidenti e scontri. Racconta poi di come la sicurezza negli stadi sia migliorata e come questo abbia di nuovo attirato le famiglie con i bambini. Sono fatti reali o solo belle parole?

    Gli standard di sicurezza sono stati sicuramente migliorati ma si tratta solamente di qualche cancello e qualche tornello in più all’entrata. Gli stadi italiani sono ancora nelle stesse desolanti condizioni di prima, non è cambiato niente all’interno. A parte questo lo Stato italiano usa solamente la via della repressione, non hanno alcuna intenzione di spendere soldi o lavorare insieme ai tifosi per un programma con essi. Poi trovo la deposizione di Manganelli molto cinica, pensando che nel Novembre 2007 veniva ucciso Gabriele Sandri da un colpo di pistola esploso da un agente della Polizia. Inoltre non riesco a vedere l’incremento delle visite allo stadio da parte di famiglie. A Roma nel settore ospiti ho notato tra le 3600 persone due che erano sopra i 50 anni e cinque o sei donne, cosa che non mi stupisce affatto visto il trattamento a volte disumano che subiscono i tifosi.

    Lei a che conclusioni arriva dopo il weekend passato?

    In futuro crederò ancora meno di prima alle notizie di scontri provenienti dall’Italia. C’è una discrepanza enorme tra quello che abbiamo vissuto quel giorno e cosa hanno riportato i media il giorno seguente. Per tutta la giornata non abbiamo incontrato un collega giornalista. I media non hanno fatto alcuna ricerca sul posto, si fanno dare i servizi già pronti dall’ufficio stampa delle autorità. Ed in quei servizi la versione dei tifosi non viene presa in considerazione o solo minimamente. RaiUno è l’unica emittente che ha fatto parlare anche tifosi e gente comune, e non solo politici e vari esponenti delle autorità su fatti. E quella gente comune e i tifosi raccontano analoghe storie come la nostra vissuta lo scorso weekend.

    BISOGNA AGGIUNGERE ALTRO?

  3. E intanto a Lecce altri 15 ultras a processo per… aver protestato contro il decreto amato! Leggere per credere.

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