ACAB 10a puntata

Nomen omen

È proprio il caso di dirlo, sì… "nomen omen". Una locuzione latina, che tradotta letteralmente significa “il nome è un presagio”, per dare il benvenuto al nuovo Capo della Polizia, Antonio Manganelli. I latini davano per certo che “nel nome sarebbe racchiuso l’essere della persona” e chissà come avrebbero preso l’Ansa delle ore 20,16 dello scorso 25 Giugno. Una nomina, quella dell’ex numero due, “annunciata” e varata dal Consiglio dei Ministri. E le sue prime dichiarazioni? "Sono emozionato e commosso. Grazie al Governo ed alle forze politiche per fiducia e consenso. Ci metterò pazienza, passione ed energia. Questi sentimenti nascono dal rispetto che ho sempre avuto per lo Stato e dalla convinzione che le forze di Polizia svolgono un compito essenziale in un grande paese democratico come il nostro". L’Italia un paese democratico? Mah… il prossimo 2 Luglio si aprirà l’era Manganelli… e noi cosa dovremo aspettarci? Il “sorpassato” Gianni De Gennaro, intanto, sarà il nuovo Capo di Gabinetto del Ministro dell’Interno Giuliano Amato: questo l’incarico di prestigio al quale è stato inviato il Prefetto. E sì, De Gennaro, quindi, sostituirà Carlo Mosca nel delicatissimo incarico al fianco del Responsabile della Sicurezza Nazionale e resterà al Ministero dell’Interno, proprio nel Palazzo che lo ha visto insediarsi sette anni fa come primo poliziotto d’Italia. Una sovrapposizione degna del miglior pendolino Cafu.

Non mancano però le polemiche: l’Associazione ed il Sindacato dei Prefettizi sostengono che "in sostanza la gestione dell’intero Ministero dell’Interno sarà nelle mani di dirigenti della Polizia di Stato". Trattasi di un accentramento di cariche che non lascia indifferenti, e le ombre non svaniscono per niente. Eppure quel nome-garanzia tante volte è stato protagonista di dibattiti televisivi e dichiarazioni al vetriolo. Talvolta anche di circolari interne ai Questori di tutt’Italia, come lo stesso De Gennaro fece nel Marzo del 2001, in una nota che oggi fa da stimolatore a battute ironiche: “Basta manganelli!”. Scrisse: “Basta con l’uso disinvolto dei manganelli per sgomberare lo stadio e per cortesia non fate uso di lacrimogeni se non in situazioni davvero gravissime!”. Ben sei anni fa un invito chiaro, come a confermare quello che tutti sanno, e cioè che la stragrande maggioranza dei cosiddetti "disordini da stadio" non avvengono per scontri tra opposte tifoserie, ma per interventi della forza pubblica sui tifosi di una sola delle due. Una faccenda che desta sospetti ma non dimentichiamo che già nel 2001 c’era da difendere l’immagine della Polizia ed una Polizia che picchia troppo era ed è indifendibile.

Sempre “in quota” a De Gennaro la mitica frase: Non è giusto che i poliziotti usino il manganello (è vero, non ridete!), bisognerebbe evitarlo, ma a volte è come la sculacciata della mamma”. Così rispose ad alcuni studenti di una scuola di Ragusa che lo interrogavano sulla questione, dimostrandosi poco propenso agli “interrogatori”. Ma il De Gennaro pensiero meritava davvero attenzione, soprattutto se poi comparato alle effettive azioni dei suoi uomini sul territorio: "Occorre preliminarmente chiarire che l’impiego degli sfollagente e dei lacrimogeni deve essere ordinato in termini chiari ed espliciti dal Dirigente di servizio”. Ed ancora: “Si sottolinea la necessità di evitare il lancio dei lacrimogeni in ambienti frequentati da numeroso pubblico, come gli impianti sportivi e gli altri luoghi con analoghe caratteristiche, ove il loro impiego potrebbe (potrebbe?) provocare condizione di panico, con intuibili ripercussioni sulla sicurezza pubblica”. Parole apprezzabili, al momento purtroppo hanno il solo pregio di provocare sorrisi ironici, visto che in questi anni ne sono successe di cotte e di crude e tutti i buoni propositi dell’ex Capo della Polizia sono andati via via scemando. Eppure quelle frasi lasciano un segno indelebile, perché chiare ed ineccepibili. Valgono a dire che “senza ordini superiori, agli agenti, è fatto divieto di usare i manganelli!”. Sapete questo cosa significa, vero? Significa che il 90% degli "scontri da stadio" degli ultimi dieci anni non sarebbe neppure cominciato.

Intanto alle porte un’altra rivoluzione. Tutta colpa del decreto anti-violenza (violenza?) che, come si prevedeva, condizionerà la Campagna Abbonamenti ormai imminente di ogni società professionistica. La rivoluzione riguarda, infatti, i rapporti che, per decreto, non potranno più “essere in forma diretta fra la tifoseria e le società sportive”. Così a Firenze, tanto per portare un esempio, per non incorrere in problemi organizzativi, in vista dell’apertura della prelazione sulle tessere 2007/2008, sono state create due s.r.l. che gestiranno la vendita degli abbonamenti e dei biglietti per il prossimo anno. Le società in questione, Tutto Tickets srl ed Il Centro srl, faranno da cuscinetto nella gestione dei posti allo Stadio. Cuscinetto fra gli organismi di rappresentanza della tifoseria e la società viola. Per gli abbonati la procedura per l’acquisto delle tessere non dovrebbe comportare alcun disagio: in pratica le due società acquisteranno abbonamenti-biglietti su prenotazione dei club e poi gireranno agli stessi tessere e tagliandi. Chiariscono che “tutto questo avviene nel rispetto delle leggi in materia di sicurezza e che è stato fatto di tutto per evitare disagi ai tifosi”. Intanto, fra gli altri adeguamenti da assolvere per la completa messa a norma dello Stadio “Franchi”, c’è lo spostamento nella parte alta della gradinata (settore di tribuna laterale) della Sala Operativa della Polizia che dovrà monitorare gli spalti in occasione delle partite. I lavori sono previsti nel corso dell’estate e per avere più tempo a disposizione, la Fiorentina, in occasione della compilazione dei calendari, potrebbe chiedere di giocare in trasferta la prima di campionato (25 o 26 agosto). Ma ora diamo il nostro caloroso benvenuto a Manganelli con questo filmato d’annata. In azione “Zorro Boban”, alle prime armi con quella maglia numero 10 che onorerà con una grande carriera. Era il lontano 13 Maggio del ’90 e Zvonimir siglava una delle più belle giocate della sua vita.

5 pensieri su “ACAB 10a puntata

  1. Per quel calcio allo sbirro fui squalificato e saltai i mondiali di Italia 90, altro che i giocatori di oggi che cominciano a tirare la gamba indietro a febbraio…

  2. …riceviamo dagli amici di ActionNow

    “Ci siamo. Hanno gettato la maschera. Il Grande Fratello in Italia ha deciso di uscire allo scoperto. Niente più intercettazioni, niente più scandali, niente più servizi deviati, stragi, bombe e affini. Da qualche giorno il controllo totale sulla cittadinanza non è più un mistero.

    La Polizia ha il suo nuovo Capo: il nome, anzi il cognome è programmatico: Manganelli. Il fatto è sfuggito a pochi. Esso annuncia un sistema, un vero e proprio progetto per la soluzione finale. Alla base, una scelta democratica. In dotazione a tutte le forze dell’ordine il manganello ha prevalso sulla volontà di un ristretto gruppo che avrebbe preferito alla guida della Polizia di Stato il più feroce Lacrimogeni. Armi che, però, non tutti i poliziotti hanno nella propria dotazione personale. E dunque è fatta.

    “Manganelli per tutti” è il nuovo slogan col quale il Capo della Polizia si presenterà ai cittadini. Si chiedeva più sicurezza e lo Stato, il nostro azionista di maggioranza, si impegna nella sorveglianza continua di tutti i cittadini attraverso l’incessante controllo operato dalle Forze dell’Ordine. Nemmeno Orwell, Bradbury e Huxley erano arrivati a immaginare tanto. Soddisfazione è stata espressa da tutte le forze politiche. Ogni dissenso verrà represso. Ma i cittadini, almeno in segreto si interrogano; alcuni esprimono preoccupazione. Tanto tanto se il Ministro della Giustizia dovesse chiamarsi Ghigliottine; ma se il prossimo Ministro della Salute dovesse chiamarsi Supposte, cosa ci succederà?”

  3. parole parole parole parole parole parole parole parole…..

    so’ gio’

  4. Bhè in effetti il nome non lascia presagire nulla di buono.. a parte che anche de gennaro non era tutta sta grande simpatia..

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